Per definizione, i fegatelli sono quelle piccole parti di carne che il macellaio - nella lavorazione - scarta. Allo stesso modo, con un’ardita metafora ormai utilizzata ovunque, un "fegatello", in gergo cinematografico, è un breve spezzone che serve a raccordare due scene, che altrimenti sarebbe andato perso perché considerato “inutile”. In genere, si tratta di riprese non particolarmente impegnative (paesaggi, campi lunghi, dettagli etc.)
I fegatelli sono importantissimi in montaggio, perché oltre a raccordare due scene, coprono i tagli. Se pensate di andare a caccia di fegatelli nel vostro girato, probabilmente perderete molto tempo e non ne troverete neanche uno che vada bene.
Il segreto, dunque, è farli già durante le riprese, sul set: dopo aver filmato, occupatevi dei fegatelli. Questi possono essere dei larghi e degli stretti, dei dettagli o dei campi lunghi, movimenti di camera lenti o veloci o dei fissi. Le zoomate sono da evitare. Ancora, il dettaglio degli occhi, la cravatta, le mani che si muovono.
I fegatelli possono essere anche dei piani di ascolto: immaginate di dover tagliare un’intervista: il piano di ascolto dell’altro interlocutore che sta ascoltando chi parla salverà un brutto taglio che avrebbe rovinato il vostro video.
Si chiamano “cartoline” quei fegatelli che descrivono un paese, città o una situazione che abbia una sua ambientazione geografica urbanistica precisa. L’operatore fa i suoi giri per riprendere appunto le “cartoline”, come la torre del paese, l’arco, la chiesa etc.
Quando girate tenete presente che sono la vostra salvezza per il montaggio, quindi sfruttate ogni momento per fare dei fegatelli!
Amici, ditelo con un video!
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